La diversa percezione della demenza

La diversa percezione della demenza

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  • 14/09/2021
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La barriera linguistica rappresenta solo uno degli ostacoli che il clinico incontra nella valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive nel paziente migrante e/o appartenente a minoranze etniche. La persona che sta avendo esperienza di un decadimento cognitivo e/o i suoi familiari/caregiver cercano di comprendere la demenza e di dare un senso al motivo per cui si manifesta seguendo modalità e schemi interpretativi diversi. La malattia stessa e i suoi sintomi possono essere percepiti e sperimentati dalle persone in modo molto eterogeneo. All’interno di alcuni gruppi culturali, ad esempio, la demenza potrebbe non essere affatto considerata come una condizione patologica meritevole di un approfondimento clinico.
Per questi motivi per il clinico è importante arrivare al primo colloquio con chi ha una storia di migrazione alle spalle o appartiene ad una minoranza etnica con una informazione culturalmente adeguata, accertandosi che sia comprensibile, affinché tutti possano accedere a eque opportunità di cure socio-sanitarie, di terapia e di supporto.  

Quali domande porsi per tenere conto dell’esperienza del paziente migrante? Ecco alcuni esempi:

  • come raggiungere le persone con demenza e coloro che le assistono?
  • Come capire le loro necessità, le difficoltà e i loro desideri alla luce di valori e tradizioni differenti? 
  • Come stabilire un rapporto di fiducia? 
  • Come affrontare lo stigma, il problema del razzismo e della discriminazione? 
  • Come offrire cure e percorsi che mettano al centro la persona e il suo contesto culturale di riferimento?
  • Come superare le barriere legate al linguaggio e alla cultura? 
  • Come adeguare le cure e il sostegno alle credenze religiose e alle tradizioni culturali?