Migrazione e invecchiamento

Migrazione e invecchiamento

“È importante recuperare quelli che sono i due principali fenomeni di cambiamento, di trasformazione socio-demografica in atto a livello globale: il primo è sicuramente l'invecchiamento progressivo della popolazione, il secondo è l'incremento dei flussi migratori”.

Marco Canevelli, PI Immidem Study Group

Persone in movimento

In un prossimo futuro ampie porzioni delle popolazioni della maggior parte dei Paesi cosiddetti occidentali saranno costituite da persone anziane e da individui con una storia di migrazione alle spalle. Questo è il risultato di due fenomeni sociodemografici che hanno cominciato a sovrapporsi già negli anni scorsi – progressivo invecchiamento della popolazione e aumento dei flussi migratori. Stando ai dati Eurostat, nel 2019 il 20,3 per cento della popolazione UE-27, più di un quinto, aveva un’età pari o superiore ai 65 anni. Inoltre, le Nazioni Unite stimano che in questo momento, nel mondo, circa un miliardo di persone è in movimento attraverso o all’interno dei confini nazionali e sono più di 250 milioni gli individui che oggi vivono in una nazione diversa da quella di nascita, definiti quindi come “migranti internazionali”. Migrante, secondo la definizione dell’IOM (International Organization for Migration) è “qualsiasi persona che si stia spostando o si è spostata attraverso un confine internazionale lontano dal suo luogo di residenza abituale, indipendentemente dallo stato giuridico, dalla causa del movimento o da quanto sia lungo il soggiorno”.

Il grafico visualizza i dati riguardanti i 15 paesi che in Europa hanno il più alto numero di migranti anziani (over 60). Il numero finale invece rende conto del totale di migranti con più di 60 anni in tutto il continente europeo.

Nuovi bisogni di salute

Attualmente, più del 12 per cento della popolazione europea (non solo UE) è costituito da migranti internazionali. In Italia la popolazione immigrata è passata da circa 1 milione e mezzo di individui nel 1990 a più di 6 milioni nel 2019 di cui oltre 650 mila sopra i 60 anni di età. In tutta Europa, il numero di migranti anziani si attesta intorno ai 16,8 milioni.

L’aumento d’età della popolazione migrante comporta un cambiamento nei bisogni di salute di tale popolazione che sarà sempre più esposta a condizioni patologiche legate all’età, prima pressoché esclusive dei soggetti nativi, come le demenze.