Scale di valutazione cross-culturali

Scale di valutazione cross-culturali

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  • 03/02/2022
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“Noi sappiamo che i test che utilizziamo nelle nostre valutazioni cognitive in Italia sono stati principalmente validati e si possono prestare a pazienti che vengono da un contesto occidentale europeo. Tuttavia, ci sono altre variabili che, influenzano molto la performance nei test cognitivi, come la qualità dell’educazione e la lingua in cui viene condotto il test, ma anche la cultura della persona testata influenza la prestazione”.
Ilaria Cova, Ospedale Luigi Sacco – Polo Universitario di Milano

Sono sempre di più le persone con una storia di migrazione alle spalle che presentano un problema di decadimento cognitivo e che si rivolgono ai Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) italiani.
La quota di migranti che accedono ai servizi, seppur ancora marginale rispetto a quella dei pazienti nativi, è notevolmente aumentata negli ultimi anni soprattutto nelle regioni del Nord (Emilia-Romagna e Lombardia) e del Centro (Lazio). Di conseguenza alcuni operatori sanitari cominciano a percepire questo fenomeno come una priorità di cura per le proprie strutture e sentono l’esigenza di dotarsi di strumenti adeguati.

Verso una valutazione cognitiva cross-culturale

Tra le sfide della presa in carico del paziente migrante affetto da decadimento cognitivo vi è la selezione degli strumenti utili all’inquadramento diagnostico. Nello specifico è necessario scegliere strumenti di screening e test neuropsicologici che possano supportare una valutazione cognitiva il più possibile  cross-culturale.

La valutazione neuropsicologica prevede la somministrazione al paziente di test neuropsicologici che permettano di valutare la performance cognitiva globale e misurare specifiche abilità cognitive (come attenzione, memoria, linguaggio, percezione e funzioni esecutive) oltre alla compilazione con l’aiuto del caregiver di scale comportamentali e funzionali. Tuttavia, la maggior parte delle scale utilizzate per la valutazione cognitiva e funzionale sono state sviluppate in contesti occidentali (per lo più europei) e possono risultare inadeguate nel condurre una valutazione cross-culturale.

Inoltre, nei percorsi di valutazione neuropsicologica in questa popolazione di pazienti è necessario sempre considerare tutti i fattori che possono influenzare le prestazioni sui test cognitivi. Oltre a variabili come il   sesso e gli anni di istruzione, per cui i test disponibili sono già spesso adattati, ve ne sono altre che influenzano significativamente la performance ai test cognitivi come la lingua in cui viene condotto il test, o anche la cultura, la qualità dell’educazione ricevuta.


Quali strumenti scegliere?

Gli strumenti di valutazione da scegliere dovrebbero avere le seguenti proprietà:

  • misurare la stessa funzione cognitiva in persone di culture diverse;
  • essere poco influenzati da fattori educativi e culturali;
  • distinguere chiaramente tra persone con e senza deficit cognitivo indipendentemente dal background culturale.

Questi requisiti non si applicano alla maggior parte dei test cognitivi utilizzati di routine nei CDCD italiani e nelle cliniche della memoria europee, sia per quanto riguarda gli strumenti di screening cognitivo (es. Mini-Mental State Examination [MMSE], Montreal Cognitive Assessment [MoCA], Clock Drawing test [CDT]) che per test più specifici per lo studio di determinate funzioni cognitive. Sono stati invece recentemente sviluppati e standardizzati in alcuni paesi diversi  strumenti di valutazione cognitiva interculturale, come l’European Cross-Cultural Neuropsychological Battery Test  (CNBT) che contiene al suo interno  la Rowland Universal Dementia Assessment Scale (RUDAS), e il Multicultural Cognitive Examination (MCE).
Tuttavia, è fondamentale potenziarne l’uso nella pratica quotidiana e migliorare la formazione dei neuropsicologi in valutazioni cognitive culturalmente appropriate, come sostenuto dal neonato European Consortium for Cross-Cultural Neuropsychology (ECCroN).

Per saperne di più

Le tematiche | La valutazione cognitiva cross-culturale

Risorse | Valutazione cognitiva cross-culturale in pratica

Per gli operatori

Bibliografia

Test Neuropsicologici. Ilaria Cova – Unità Operativa di Neurologia, Ospedale Luigi Sacco, Polo Universitario di Milano – per il gruppo di studio Immidem
Relazione in occasione del XIV Convegno Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti, in teleconferenza Istituto Superiore di Sanità Roma, 18-19 novembre 2021.

Canevelli M, Cova I, Remoli G,  et Al. ImmiDem Study Network; ImmiDem Study Group. A nationwide survey of Italian centers for cognitive disorders and dementia on the provision of care for international migrants. Eur J Neurol. 2022 Feb 21. doi: 10.1111/ene.15297. Epub ahead of print. PMID: 35189011.